domenica 10 novembre 2013

NESSUNO HA MAI VISTO SOCRATE UBRIACO.

Socrate era un guerriero, un grande guerriero, e beveva come una spugna.
Sembra strano. Eppure è così che ce lo descrive Platone.


Nel Simposio racconta di un gruppo di amici (le menti più acute dell'Atene del tempo) che si ritrova per festeggiare la vittoria di Agatone in una competizione teatrale.
Sembrano divertirsi un mondo,  bevono, scherzano e discutono di Amore.
Ad un certo punto arriva, ubriaco fradicio, Alcibiade.
Socrate trasalisce e chiede aiuto  al padrone di casa:

-" Difendimi da Alcibiade .... in sua presenza non posso né guardare né parlare con nessuno senza che, geloso ed invidioso compia azioni incredibili, 
mi insulti e trattenga a stento le mani... non permettere che si lasci andare. 
Fa qualcosa, tenta una riconciliazione o difendimi, perché ho un vero terrore della follia di costui e della sua passione di amante"-

Alcibiade si arrabbia:
-" Tra me e te non è possibile nessuna riconciliazione ma mi vendicherò  un'altra volta"-



Platone narra l'episodio con dovizia di particolari come se la lite da scolaretti trai due fosse di grande importanza.
Il Simposio è un libro sorprendente.
Sorprende coloro che conoscono superficialmente Platone, perché propone un Socrate lontano anni luce dall'immagine del filosofo serio, pacifico e un pò noioso che proviene dai ricordi del liceo o dai programmi televisivi.
Socrate, che non ha rivali nel bere, è aggressivo, polemico e soprattutto è un grande guerriero.
L' odio  di Alcibiade per il Maestro nasce dall'immensa ammirazione e dall'amore , non corrisposto, che egli nutre per Socrate dai tempi della  guerra contro Troia ( cfr. "Simposio"- a cura di G.Colli, Adelphi editrice, 219 e):

-"...partecipammo insieme alla campagna di di Potidea ..... 
Anzitutto invero, rispetto alle fatiche, 
egli era superiore non soltanto a me ma a tutti gli altri.

Ogni volta che, tagliati fuori da qualche parte, 
come appunto accade in guerra, eravamo costretti a rimanere senza cibo, 
nel sopportare ciò gli altri, di fronte a lui, non valevano nulla, e quando poi le provviste erano abbondanti egli solo era in grado di goderne, tra le altre cose nel bere: su questo era riluttante, ma qualora vi fosse forzato vinceva tutti e, cosa più mirabile di tutte, nessun uomo ha mai visto Socrate ubriaco.....
Inoltre nel sopportare i rigori dell'inverno, in quel paese gli inverni sono terribili, faceva meraviglie.
In particolare una volta che ci fu un gelo quanto mai atroce e tutti non uscivano dai rifugi oppure si coprivano con una quantità davvero straordinaria di indumenti.... costui usciva in mezzo agli altri col solito mantello di sempre e, a piedi nudi, camminava sul ghiaccio più agevolmente degli altri con le loro calzature.
Gli altri lo guardavano con sospetto convinti che volesse umiliarli.
..... Un giorno .... essendosi concentrato a meditare.... a partire dall'alba era rimasto in piedi nello stesso posto a riflettere.....fermo ad indagare.
Si giunse a mezzogiorno...."-

Per farla breve Socrate rimane immobile a meditare fino all'alba del giorno successivo.
All'alba fa la "preghiera al sole" (?)e si accinge al combattimento.
Sembra un Samurai, più che un filosofo greco.O forse sono i guerrieri giapponesi che somigliano...


In questo brano del Simposio ci sono alcuni punti su cui dovremmo riflettere:

1)Socrate che medita per un giorno intero e poi fa la preghiera al sole (e non è l'unica parte del simposio in cui si parla di tecniche di meditazione).

2)Socrate che mostra agilità e di resistenza fisica non comune e, viene detto esplicitamente nel seguito del brano che ho copiato, che mostra doti di guerriero paragonabili a quelle degli eroi omerici.

3) Socrate che risponde ad Alcibiade in maniera  sarcastica.

Alcibiade è uno dei giovani più belli , più ricchi e brillanti o addirittura il più bello, il più ricco e il più brillante, di Atene e  vuole donarsi anima e corpo a Socrate.
Vuole essere sua allievo e suo amante.
Socrate lo rifiuta e dopo aver ascoltato per l'ennesima volta le dichiarazione d'amore del giovane (218 e)
-"... disse, con molta dissimulazione.... e secondo la sua consuetudine: 
mio caro Alcibiade c'è caso che tu realmente non sia stupido se le cose che dici di me sono proprio vere e se dentro di me esiste una forza grazie alla quale tu potresti diventare migliore: di certo avrai visto in me una bellezza smisurata e di gran lunga superiore alla avvenenza che ti appartiene. 
Se a questo punto accorgendoti di tale bellezza tu cerchi di venire a patti con me e di scambiare bellezza con bellezza ti proponi allora di trarre non poco vantaggio a mie spese tentando di acquistare...la verità in luogo dell'apparenza e intendendo realmente avere armi d'oro in cambio di quelle di bronzo"-
Che strano Socrate viene dipinto nel Simposio!
Un guerriero infaticabile e privo di ogni paura che prima di combattere recita la preghiera al sole....
Un maestro che, in pratica,dice all'allievo, davanti ad un folto auditorio: 
-"che ti sei messo in testa, ragazzino? vuoi scambiare la tua apparente bellezza per la bellezza autentica che alberga dentro di me?"-


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